La cura giorno per giorno

“Vi sono quattro tipi di persone al mondo:
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coloro che sono stati caregiver,
coloro che sono caregiver,
coloro che saranno caregiver,
coloro che avranno bisogno di un caregiver”
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(Rosalynn Carter)
Destinatari: caregiver familiari, Amministrazioni comunali, associazioni, enti del terzo settore
Cosa imparerai
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affrontare la demenza e i suoi sintomi
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gestire i comportamenti difficili
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organizzare la vita quotidiana del malato
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utilizzare strategie di comunicazione efficaci
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prendersi cura del proprio benessere psicofisico
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informazioni sui servizi territoriali e sulla legislazione di supporto
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consigli per l’adattamento degli ambienti abitativi
Modalità
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Formazione in presenza
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Formazione on line
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Durata: 12 ore
Cura e relazione nella demenza: il modello protesico come pratica quotidiana

"La differenza tra qualcosa di buono e qualcosa di grande è l'attenzione ai dettagli"
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(Charles Swindoll).
Destinatari: tutte le figure professionali coinvolte nei servizi per anziani: responsabili e coordinatori dei servizi, medici, assistenti sociali, operatori assistenziali, infermieri, fisioterapisti, educatori, terapisti occupazionali, addetti ai sevizi generali e amministrativi.
Cosa imparerai
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La formazione di chi assiste è il punto di partenza per ogni intervento di cura. La motivazione, la capacità personale e il vivere in modo empatico la propria professione devono essere sostenute da una solida preparazione, da conoscenze e tecniche che aiutino a relazionarsi con gli anziani, da un linguaggio condiviso tra tutte le persone e professionalità che partecipano al processo di cura e da una gestione del personale che incoraggi e riconosca il merito, l’impegno e il rispetto reciproco.
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La qualità di un sistema di cura si misura anche con la capacità di accogliere le persone nella loro interezza, con tutte le loro esigenze psicologiche e sociali e non solo con l’efficienza economica, l’efficacia degli esiti, la disponibilità di innovazioni assistenziali, tecnologiche e terapeutiche. Questo percorso formativo si pone l’obiettivo di fornire strumenti teorici e pratici al personale delle strutture sociosanitarie, attraverso un approccio trasversale e immersivo, in cui ogni operatore – dal medico all’OSS e al personale di supporto – diventa parte attiva di un processo di cura centrato sulla persona. Gli incontri formativi non offrono solo strumenti teorici e pratici, ma propongono un cambiamento di sguardo: dalla prestazione alla relazione, dalla routine alla presenza, dalla tecnica alla cura.
Modalità
È possibile scegliere tra due moduli (da 18 ore o da 9 ore).​
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OPZIONE A - MODULO 18 ORE (3 incontri da 4 ore + 2 incontri da 3 ore)
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ASPETTI CLINICI DELLE FRAGILITÀ E DELLA DEMENZA
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Approfondimento aspetti teorici:
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fragilità e invecchiamento
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le funzioni cognitive
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la valutazione multidimensionale e stesura del PI/PAI
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le demenze
4 ore
IL MODELLO PROTESICO: PRINCIPI BASE
​Aspetti teorici base del modello protesico: persone, attività, ambiente.
4 ore
LA PERSONA COME PRINCIPALE AGENTE TERAPEUTICO
​Relazione, emozioni, importanza della biografia: esercitazioni pratiche
4 ore
DISTURBI DEL COMPORTAMENO O MESSAGGI IN BOTTIGLIA?
​Un nuovo linguaggio per un corretto approccio ai comportamenti speciali delle persone con demenza.
3 ore
LA CURA CENTRATA SULLA PERSONA
​L’essere persona e la nuova cultura del prendersi cura: aspetti teorici e pratici.
3 ore
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OPZIONE B - MODULO 9 ORE (3 incontri da 3 ore)
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ASPETTI CLINICI DELLE FRAGILITÀ E DELLA DEMENZA
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Approfondimento aspetti teorici:
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fragilità e invecchiamento
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le funzioni cognitive
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la valutazione multidimensionale e stesura del PI/PAI
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le demenze
3 ore
IL MODELLO PROTESICO: PRINCIPI BASE
Aspetti teorici base del modello protesico: persone, attività, ambiente.
3 ore
LA PERSONA COME PRINCIPALE AGENTE TERAPEUTICO
Relazione, emozioni, importanza della biografia: esercitazioni pratiche
3 ore
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"Chi" è cura? L'invecchiamento spiegato ai bambini

"Chi è cura?" invita a riflettere sulla cura non come semplice azione o tecnica, ma come relazione profondamente umana.
Prima di essere un “cosa” da fare, la cura è un “chi”: il “chi” che cura e il “chi” che è curato.
Non è solo un’azione, ma una relazione tra soggetti. Cura è l’intreccio di due umanità che si riconoscono nel bisogno e nella responsabilità reciproca. Non esiste cura senza qualcuno che la doni e qualcuno che si lasci toccare.
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(Silvia Spolti)
Destinatari: scuole, biblioteche, associazioni, amministrazioni comunali, enti del terzo settore.
Cosa imparerai
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Fin da quando veniamo al mondo dobbiamo prenderci carico del compito stesso dell’esistenza ossia della cura, di noi e degli altri: l’esistenza è cura. Prendersi cura degli altri vuol dire fare i conti non solo con la responsabilità dell’esistenza propria, ma anche di quella degli altri.
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“Chi è cura?” è un percorso formativo che, a partire dalla lettura di romanzi, storie, poesie ed albi illustrati, affronta temi legati al prendersi cura e all’invecchiamento, in un percorso di crescita emotiva e cognitiva per bambini, ragazzi e giovani, al fine di stimolare riflessioni su emozioni, sfide e comprensione del mondo.
Modalità
Percorso personalizzato sulla base delle esigenze del cliente.​
Terzo tempo : invecchiamento sano ed attivo

"A che somiglia quest'età? Alla risalita di un bosco in montagna.
Nel fitto delle conifere entra poca luce, vedo giusto quello che sta stretto intorno, ma verso l'alto si diradano, si aprono radure. C'è luce.
In questa età dalla cima del bosco vedo lontano."
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(Erri De Luca dal libro "L'età sperimentale")
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Destinatari: over 65 desiderosi di intraprendere un percorso di prevenzione legato al benessere psico-fisico. L’invecchiamento attivo è stato definito dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 2002 come "il processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano.
Cosa imparerai
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Azioni di promozione dell’invecchiamento positivo e attivo, portando uno sguardo nuovo su questa particolare età della vita. Una serie di incontri di sensibilizzazione sugli stili di vita sani:
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Invecchiare bene si può! Invecchiare è un’arte: cambiare prospettiva per riconoscerne le potenzialità.
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Buone prassi per un invecchiamento generativo. L’importanza di uno stile di vita sano per un invecchiamento attivo e positivo: fattori di prevenzione.
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Palestra per la mente. La memoria: cosa cambia con l’invecchiamento? Come possiamo potenziarla?
Modalità
Il percorso, basato su incontri laboratoriali di 2 ore ciascuno, può essere richiesto da associazioni, gruppi, amministrazioni comunali, enti del terzo settore.
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La milonga della cura

“Quando i
passi si armonizzano, il prendersi cura diventa bellezza”
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(Maurizio Cansone, Silvana Marin)
Destinatari: Tutte le figure professionali coinvolte nei servizi per anziani: responsabili e coordinatori dei servizi, medici, assistenti sociali, operatori assistenziali, infermieri, fisioterapisti, educatori, terapisti occupazionali, addetti ai sevizi generali e amministrativi.
Cosa imparerai
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Proposta formativa che, a partire dal tango, permette agli operatori di ogni settore di riflettere sulle proprie modalità comunicative e relazionali, sia con i colleghi (spesso il lavoro di cura e di assistenza viene svolto “in coppia”) sia con l’anziano.
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Nel tango il tocco e il passo sono leggeri, la stessa leggerezza che dovremmo avere nel momento in cui entriamo nel mondo dell’altro, soprattutto quando questo altro è l’anziano fragile. Nel tango c’è qualcuno che invita e qualcuno che accetta l’invito: nulla viene imposto.
Nel tango, come nel gesto di cura, si rispettano i ritmi e i tempi dell’altro. Si lascia all’altro lo spazio per compiere i suoi “adorni”: attendo, senza fretta, che l’altro compia le azioni a suo modo, al suo ritmo, senza interferenze. Non serve un corpo “specializzato”: ci accetta così come siamo e noi accettiamo e accogliamo l’altro così come è.
Nel tango e nella cura le parole non servono, anzi è regola fondamentale che durante il ballo non si parli: si comunica con il corpo e si impara il silenzio. Si procede insieme, senza appoggiarsi, senza usare la forza, senza sostenere: è questione di equilibrio e armonia. Infine, c’è parità di ruolo: l’efficacia del ballo (della comunicazione) nasce dallo scambio tra l’intenzione comunicata e la sua intuizione. È uno scambio comunicativo che si fonda sulla cooperazione.
Usando il tango come strumento (non come fine) del processo formativo è possibile portare gli operatori coinvolti a riflettere su una serie di parole chiave che fanno parte del lavoro di cura: fiducia, tocco, rispetto, tempo, ritmo, silenzio, corpo, sguardo, spazio, possibilità.
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Modalità
Percorso personalizzato secondo le esigenze del cliente​





